12.12.2012 – la Gestazione e la Rinascita

Abbandonando ogni discorso New Age che la sottoscritta rifugge come la Morte Nera di Star Wars, vi propongo qui il significato del numero 12 in chiave evolutivo simbolica.
Buona lettura!

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Viene considerato il più sacro tra i numeri, insieme al tre e al sette.
Il dodici è in stretta relazione con il tre, poiché la sua riduzione equivale a questo numero (12 = 1 + 2 = 3) e poiché è dato dalla moltiplicazione di 3 per 4.

Il dodici indica la ricomposizione della totalità originaria, la discesa in terra di un modello cosmico di pienezza e di armonia.

Il numero 12 rappresenta il ciclo completo per eccellenza: 12 sono i mesi dell’anno, 12 gli aspetti del sole cioè i 12 Aditya della tradizione indù che appaiono sotto la forma dei 12 frutti dell’Albero della vita, il quale, posto al centro della città, dà il suo frutto ogni mese secondo le 12 posizioni successive del sole nello zodiaco nel corso del ciclo annuale.
Sono, infatti, 12 i segni dello zodiaco e ciascuno di essi esprime una fase evolutiva, praticamente identica in tutti i paesi e in tutte le epoche.
Compiute tutte le fasi evolutive, il cerchio è completo.

Sono 12 le tappe attraverso cui passare affinché un ciclo si compia e quando un ciclo si è compiuto, tutto ricomincia da capo.

Un ciclo, quindi, comprende tutto ciò che si deve attuare, tutte le fasi, tutti i passaggi, in spirito e materia, compiuti e in perfetto equilibrio.

Il dodici possiede un significato “esoterico” molto marcato in quanto è associato alle prove fisiche e mistiche che deve compire l’iniziato.

Superate le prove, induce ad una trasformazione, in quanto il passaggio si compie su prove difficili, le uniche che portano ad una vera crescita. In molte culture i riti iniziatici si compiono all’età di dodici anni, dopo di che si entra in un’età adulta.

Tratto da: “Simbologia dei numeri”

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Aggiungo un brano liberamente tratto da “la Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky

Ricordandovi che il “tarot” di Jodo NON E’ divinatorio ma simbolico e psicologico rivolto all’evoluzione personale.

XII – L’APPESO

(…) l’Appeso indica uno stato di accumulo, di sosta o di reclusione.

Come la sua “collega” Papessa, si è allontanato dal mondo degli umani cui viene unito soltanto dalla corda che lo lega ad una traversa color rosa carne, in mezzo ai due alberi che la sostengono. A partire dall’arcano XI tutti i numeri compiono una discesa verso la fonte della forza originaria, verso gli abissi dell’inconscio.

L’Appeso obbedisce a tale attrazione verso il basso e per la sua natura cumulativa (il grado due 2), esprime una sosta totale, appeso a testa in giù, con i capelli che ricadono verso le profondità quasi a volervi mettere le radici.

L’Appeso viene “covato: entra in gestazione per far nascere il nuovo essere. Ritorna il simbolismo dell’uovo presente nell’arcano II. Sospeso tra cielo e terra, aspetta di nascere. La posizione delle gambe è statica, l’Appeso piega una gamba dietro l’altra per mantenere lo stato di immobilità. Allo stesso modo le sue mani, simbolo della capacità di agire, sono incrociate dietro alla schiena: non fa, non sceglie.

Ai due lati del personaggio vediamo dei rami tagliati, sacrificati. Per la nascita materiale o spirituale che si sta preparando, occorre una sosta. Ed essa può dipendere da una malattia oppure essere una fermata che si impone nella libera riflessione.

Sul piano spirituale l’Appeso non si riconosce più nella commedia del mondo e nel proprio teatrino di nevrosi; offre in sacrificio al lavoro interiore le inquietudini del proprio ego. In questo senso la sua caduta è un’ascesi.

In questo simbolo si può vedere, nel capovolgimento del corpo fisico, un capovolgimento dello sguardo e della prospettiva: l’intelletto viene abolito, la razionalità smette di governare il comportamento e la mente diviene ricettiva – come dimostra il giallo ricettivo dei capelli – alla saggezza interiore profonda. Cambia il punto di vista sulla vita.

Ci si distacca da una visione del mondo ereditata dall’infanzia con il suo corteo di illusioni e proiezioni, per entrare nella verità personale, essenziale.

La posizione del personaggio, a testa in giù, ricorda quella del feto nel ventre materno in procinto di nascere.

I due alberi dai rami mozzati possono venire interpretati come i due rami o linee genealogiche, materna e paterna, ai quali la situazione nevrotica e gli abusi ci tengono appesi, impotenti e sacrificati, nascondendo dietro alla schiena, nelle mani invisibili, segreti vergognosi.

Questo simbolo può esprimere talvolta il senso di colpa, i delitti immaginari simboleggiati dalle dodici ferite sanguinanti degli alberi ed il castigo che ci si infligge da soli, oppure il sacrificio cui i sentiamo condannati.

La lettura simbolica vuole farci vedere che se dalle tasche cade del denaro perdendo ricchezze materiali, sarà la caduta di parte di noi stessi, vengono sacrificate le ricchezze illusorie dell’ego.

L’Appeso può rievocare la figura del Cristo e tramite essa il dono di se stessi. I dodici rami tagliati sarebbero dunque il simbolo di dodici apostoli, che a volte sono stati identificati come le devianze dell’ego intorno a Cristo che rappresenta l’io universale ed androgino.

Segni dell’androginia: le tasche dell’appeso sono a forma di mezza luna, ma una riceve e l’altra dà, una attiva l’altra ricettiva. La corda che lo lega e lo tiene appeso è doppia: da una parte, alla nostra sinistra, termina con un simbolo fallico, e dall’altra, alla nostra destra, termina con una forma che ricorda il simbolo della femminilità. D’altronde la corda stessa presenta nel nodo che stringe il tallone un triangolo iscritto in un cerchio, per indicare che è collegato allo spirito, all’androginia spirituale.

E lo è dalla testa ai piedi, perchè tra i suoi capelli scopriamo, in giallo chiaro in mezzo alle ciocche giallo scuro, un simbolo solare rotondo ed una piccola luna.

Sapendo che i Tarocchi sono impregnati dei simboli delle tre religioni monoteiste, si può anche vedere come nei 10 bottoni dell’Appeso ci sia un rimando chiaro alla tradizione cabalistica ed alle 10 sephirot dell’Albero della Vita.

Il primo bottone del colletto presenta un punto, origine di ogni creazione. Nei 4 bottoni seguenti si alternano un elemento ricettivo ed uno attivo.

Nel sesto bottone (Tiferet) vediamo la forma di un sole ad 8 raggi, perfezione della bellezza che unisce tutti gli altri elementi.

Poi nuovamente troviamo un elemento ricettivo ed un elemento attivo, seguiti dal nono bottone che presenta una luna e da un decimo in cui si iscrive un quadrato, simbolo della Terra.

La meditazione consente all’Appeso di entrare nella saggezza universale che giace dentro di lui.

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