Sagittario, potente e imperioso, intelligente e guida…

L’analisi del segno può dipanarsi su tre livelli accomunati dai simboli tipici del segno e dalla lettera Samekh, simbolo dalla struttura circolare che evoca il carro trainato dal cavallo che fornisce la forza motrice. Vi ricordo la forte connessione tra questo segno e l’esperienza – anche metaforica – del viaggio.

Il Sagittario esplica la sua essenza su tre livelli evolutivi: cavallo/sus, arciere/kashat, e arcobaleno/keshet.
Il simbolo del cavallo nella sua semplicità è fortemente connesso alla libertà e all’aspetto sensuale della personalità. In questa fase interiore si è ancora dominati da desideri incontrollati che portano a vivere nuove esperienze in assenza di luce su quanto poniamo in essere. È simbolo di azzardo e avventatezza. A lungo andare il cavallo si stanca e può deperire e decadere. Altro aspetto è quello di potere politico e militare, del leader che sicuramente vittorioso, se non fa il salto di qualità spirituale, crolla inesorabilmente. In questa sua fase di base il Sagittario vive una visione molto basic dell’esistenza, rischiando di disperdere energie in battaglie anche apparentemente sante e movimenti che lo impoveriscono.
La S in questa fase diventa chiusura mentale, spesso convinto di possedere una visione illuminata non vede oltre se stesso ed entra in un circolo vizioso. Il protettore della Luce ancora non la intravede, agisce con un focus molto ristretto. Nel tempo ha bisogno di pace e riposo per ricostituirsi fisicamente e mentalmente.
La fase arciere porta il nostro simbolo ad avere l’opportunità di trovare una direzione e di proiettarsi oltre i ristretti confini del proprio punto di vista e dei sensi primari. La freccia si trasforma in umana consapevolezza di sé e del dove si vuole andare. Traguardi intellettuali e culturali, ottimismo e magnanimità possono svilupparsi in questa fase. Non serve più la fanatica battaglia, bastano pochi movimenti mirati e coscienti. Lo scagliare frecce si rende sempre più consapevole osservando di possedere un arco che sostiene e che dirige. Così come può fare un Sagittario in stato centrato e sereno. Finalmente inizia il suo compito di guidare e illuminare la strada della conoscenza raccogliendo i dati dall’oscura fase “scorpionina” dell’atteggiamento precedente. Il Sagittario si trasforma in educatore ed ecco il momento propizio di crescita, è Maestro, ma l’evoluzione sarà completa se riuscirà ad incontrare il suo maestro interiore. Se riuscirà a comprendere il valore dell’apertura alle idee altrui, integrando il suo opposto nei Gemelli… Il suo viaggio si avvia in direzione del transpersonale. Il Libro della Formazione, come già evidenziato nel nostro precedente post, gli attribuisce la caratteristica del sonno, inteso come recupero e rilassamento, per attuare un risveglio nella Vera Conoscenza. La freccia è una bisettrice perfetta di un angolo di 90°in cui i due raggi possono essere letti come la direzione materiale e quella spirituale, un momento di transito nell’esplorazione dell’equilibrio. Qui il Sagittario decide da che parte stare…
L’arciere si trasforma in arcobaleno, il ponte tra il divino e il terreno. Il Sagittario si converte in strumento di indicazione e protezione della Luce. Le sue qualità di soggetto ottimista e positivo si convertono in uno strumento di opera creativa in direzione del bene e dell’Amore senza incappare in guerre e cataclismi. Essere qui significa vivere in modo naturale la missione del segno, l’integrazione in noi dei 7 colori dell’iride, il settenario in tutte le sue sfaccettature e in armonia.
Ringrazio i maestri del Sagittario che hanno segnato il mio cammino: mia Mamma, Bert Hellinger, Stefano Silvestri, Lucia Torri, Osho, Mark Twain, Frank Sinatra, Woody Allen… E qui mi fermo per lasciare a chi legge il desiderio di scoprire altri nomi interessanti.
Il testo è liberamente ispirato dal libro di Nadav Hadar Crivelli intitolato Lo zodiaco interiore – l’astrologia cabalistica del libro della Formazione.
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