Ayurveda: la conoscenza della Vita – intervista al dott. Silvano Pomari

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Benvenuti!

Per questa puntata di Naturalmente InForma, la rubrica di RadioBase dedicata al benessere naturale, abbiamo ai nostri microfoni il dott. Silvano Pomari, figura di spicco nel campo della medicina ayurvedica in Italia.
Il dott. Pomari, veronese, è medico cardiologo e medico di famiglia, specializzato in medicina ayurvedica, direttore dal 2006 del Centro di medicina ayurvedica dell’hotel CESIUS Terme e Spa di Bardolino; è docente, giornalista e pubblicista.

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Al dott. Pomari chiederemo qualche informazione sul significato dell’Ayurveda e sui suoi utilizzi.
In occidente se ne parla tanto da anni, ma ciò che subito ci ricorda la parola Ayurveda, soprattutto in Italia, è il massaggio. Interpretazione alquanto riduttiva di ciò che in realtà rappresenta una vera e propria teoria medica, strutturata e millenaria.

  • Buongiorno Dott. Pomari, è un piacere averla con noi

Buongiorno…

  • Dott. Silvano, partiamo dalla base: cosa significa la parola Ayurveda e da quale cultura proviene questa disciplina medica?

Ayurveda è una parola in sanscrito, una lingua molto antica, madre di tutte le lingue indoeuropee. E’ composta di due parole “Ayur – Veda”: la conoscenza della vita.
Significa che nell’Ayurveda, esiste la conoscenza di tutte le leggi di natura che governano la vita dell’uomo e la vita in generale.
L’espressione “seguire le leggi di natura” è difficile da capire, ma io faccio sempre un esempio, quello della forza di gravità: in fisica la forza di gravità è una legge di natura. Le leggi di natura come la forza di gravità che governano il corpo dell’uomo, danno la conoscenza della vita. Quindi è un corpus medico completo antichissimo e naturale.

  • La nascita di questa disciplina in che area geografica si può collocare?

La nascita storica, giusto per dare una collocazione è nell’India del nord, i primi testi (Caraka Samhita e Sushruta Samhita) sono del 1500 A.C. Antecedentemente esiste una tradizione orale e da quell’epoca sono stati scritti i primi trattati di medicina ayurvedica.

  • Se un paziente dovesse rivolgersi a lei, quali malattie potrebbe chiedere di curare? Cosa si può curare con l’ayurveda?

Come hai detto in introduzione, l’Ayurveda non è una filosofia o una religione, ma un corpus medico completo in cui esistono le diverse specialità come la ginecologia, la psichiatria, la chirurgia…
La più antica società chirurgica americana si chiama “Sushruta” proprio dal nome di questo grande chirurgo che già allora faceva le rinoplastiche (600 A.C.).
Quindi curare cosa significa? Significa prendersi cura della persona e non della malattia, quindi l’Ayurveda come tutta la medicina dovrebbe essere, può curare qualsiasi malattia, il che non equivale a parlare di guarigione in tutti i casi ma sicuramente può prendersene cura nei suoi molteplici aspetti, per migliorare la qualità della vita del paziente che può anche raggiungere la guarigione.

  • Quindi la differenza tra “guarigione e cura” è molto sottile…

Sì e mi faccia aggiungere anche le parole “diagnosi e prevenzione”, quattro parole moderne che appartengono anche alla cultura medica occidentale, che però appartengono a tutta la cultura medica. “Diritto” invece è un concetto giuridico. Il paziente ha diritto a conoscere le norme della prevenzione, ha diritto ad avere una diagnosi corretta, ha diritto ad avere la cura.
La guarigione vuol dire “scomparsa della malattia”, questa a volte è raggiungibile e a volte no, non dipende solo dal medico e soprattutto difficilmente è convertibile in un diritto.

  • Ho una curiosità da tantissimo tempo, mi parlerebbe della diagnosi attraverso l’analisi dei polsi, che è una tecnica che non appartiene alla nostra medicina?

“Nadi Vigyan” è una tecnica difficile da spiegare in poche parole ma ci provo. E’ innanzitutto una tecnica e non un “potere” o una pratica per santoni, a me l’hanno insegnata illustri medici in India all’università, non è insegnata a tutti (vieni chiamato ad imparare) e non si impara sui libri è da sperimentare ed è basata sulla sensibilità del medico.
Attraverso questa diagnosi si possono stabilire i livelli di equilibrio/squilibrio all’interno della costituzione psicofisica del soggetto, costituzioni che conosceranno già in molti: “vata, pitta e kapa”. Sulla base di questa raffinata diagnostica, si stabilisce e si programma l’iter curativo che ha molteplici aspetti, così come molteplici aspetti ha la diagnostica stessa: il Nadi Vigyan è “una” delle tecniche diagnostiche.
E’ sicuramente un modo poco conosciuto e appare incredibile per gli occidentali, ma una volta capita e studiata, si comprende che costituisce una tecnica diagnostica a tutti gli effetti che funziona molto bene.

  • Le altre tecniche più utilizzate e più conosciute quali sono?

Sono comprese tutte le tecniche della semeiotica occidentale, quali l’ispezione, la palpazione, guardare gli occhi, la lingua, i denti, i capelli, il colore e la qualità della pelle, il modo di camminare, il modo di dormire, il modo di digerire, il modo di evacuare, il modo di respirare, il modo di parlare, il modo di sognare … tutte le informazioni che ci danno la sintesi dello stato del paziente, di normalità o anormalità della persona e poi partendo da quello, raggiungere l’obiettivo di farlo stare meglio.

  • Quindi il paziente si sente considerato nel suo insieme, nella sua totalità…

Sì certo, come dovrebbe essere anche nella medicina occidentale, ma non è più … perché è andata sempre più verso una iper-specializzazione e cosa accade? Che gli specialisti in occidente sanno magari, tutto di poco, gli internisti sanno poco di tutto, ma tutti i medici dovrebbero saper affrontare la malattia non solo come l’espressione di “un buco in un organo” ma come espressione di un complesso di molteplici fattori molto più sottile.

  • Come si induce quindi, il processo di guarigione? Quali sono gli ingredienti principali, per così dire, della medicina ayurvedica?

Gli approcci sono molteplici: passano attraverso una cura molto attenta dell’alimentazione, della digestione e della liberazione dalle tossine perché “siamo ciò che mangiamo”, mangiamo di media tre volte al giorno, se digeriamo male, le tossine causano un processo di vero e proprio auto-avvelenamento, una intossicazione che crea le basi per una malattia. L’alimentazione ha una grandissima importanza e deve essere personalizzata secondo le diverse costituzioni (vata-pitta-kapa).
Gli approcci poi prevedono i trattamenti fisici, dai massaggi, al famoso “shirodara” con la colata d’olio sulla fronte e sulla testa, che ormai è conosciuto e visto anche in tv, ma sottolineo che esistono ben 40 trattamenti di tipo diverso a seconda della necessità. Esiste poi la fitoterapia, rimedio naturale, importantissima che deriva da una grandissima e antichissima profonda conoscenza, migliaia di erbe vengono impiegate e combinate tra di loro…
Esistono norme comportamentali e ambientali.
In pratica

la mente, il corpo, il comportamento e l’ambiente, sono le quattro gambe del tavolo della salute

secondo l’Ayurveda, per ognuno di essi c’è una prescrizione adatta.

  • Spesso si tende a confondere il massaggio ayurvedico con un normale massaggio rilassante, perché spesso è venduto così, al pubblico non informato. Che valenza ha un massaggio ayurvedico “fine a se stesso”? che funzione ha all’interno della terapia ayurvedica?

Un insegnante in India mi ha detto: “la conoscenza è come una goccia d’acqua, sino a che rimane integra rimane una goccia d’acqua, se cade su una pietra appuntita si separa in mille goccioline e perde la sua identità”. La stessa cosa è accaduta all’Ayurveda per molti anni, per motivi storici, sociologici, economici… prima di tutto è stato importato dall’India il massaggio, ma questo termine è riduttivo, perché è un trattamento medico a tutti gli effetti che andrebbe prescritto perché come ogni medicina può avere indicazioni e controindicazioni. Spesso i massaggi che si vedono in giro, quasi sempre, non hanno nulla a che vedere con l’Ayurveda e niente a che vedere con la conoscenza della medicina ayurvedica. Basti dire che in Italia, il centro che presiedo è l’unico in Italia dove esiste un medico che ti fa visitare, ti fa fare due cartelle cliniche, un colloquio, la diagnosi del polso e fa prescrizione anche di farmaci e trattamenti. Quando vediamo scritto quasi ovunque in Italia “Ayurveda”, il più delle volte io resto perplesso perché sono spesso trattamenti di tipo estetico eseguiti approssimativamente e soprattutto senza gli olii necessari, quelli che si usano nel massaggio ayurvedico vero.
Sono olii, quelli veri, che arrivano dall’India, sono erbalizzati, medicati che vengono prodotti specificamente come fosse una medicina, l’olio non è solo un lubrificante ma un veicolo per le piante che sono processate all’interno dell’olio. Molti olii che si vedono in tante spa o nei centri estetici sono puramente oli profumati ma non medicati, che vengono fabbricati in Liguria o in Francia… non sono ayurvedici.
I trattamenti ayurvedici sono una cosa molto seria e ci sono indicazioni o controindicazioni, non siamo al supermercato dove si sceglie il tipo di massaggio, antistress, al fieno, al cioccolato… sono trattamenti medici.

  • Quindi è bene ricordare che le terapie Ayurvediche vanno effettuate sotto controllo medico?

Non  posso che essere d’accordo, se vogliamo curarci con l’Ayurveda, se vogliamo farci fare un massaggio con l’olio, basta non chiamarlo Ayurveda.

Perfino nei centri come questo che presiedo, dove esiste il medico e ci sono cinque operatori super qualificati e che hanno studiato in India, e hanno studiato 5 anni facendo ore su ore di lavoro con tanto di esami, perfino qui, i trattamenti dei primi tre giorni sono paracosmetici e poi si converte in trattamento terapeutico nei giorni successivi durante una settimana di soggiorno e trattamenti. Esiste una logica molto seria dietro tutto questo.

  • Dott. Silvano esistono scuole in Italia per chi volesse approcciarsi come professionista alla “medicina ayurvedica”?

Scuole ce ne sono tante e ci sono anche sedicenti scuole di Ayurveda dove una sola persona si occupa di tutto. Non voglio fare pubblicità alla struttura per cui insegno, ma di essa posso parlare con tranquillità e lì indirizzo coloro che vogliono fare un percorso serio. La scuola è la Ayurvedic Point di Milano, dove ci sono medici che sono insegnanti, esistono insegnanti per operatori di altissima qualificazione e riconoscimento internazionale, quindi hanno riconoscimenti dall’India come tutti gli insegnanti di questa struttura. Lì si possono fare sia la scuola che i trattamenti, e tutti gli anni portiamo una quarantina di allievi a studiare in India con alcuni medici, tra cui ci sono anch’io.

  • Bene, Dottor Pomari, siamo giunti al termine e io la ringrazio per averci aiutato ad informare i nostri ascoltatori e anche noi speaker a comprendere qualcosa in più sull’argomento MEDICINA AYURVEDICA. E’ stato veramente un piacere parlare con lei e spero di poterla avere nuovamente gradito ospite su RadioBase. A presto e grazie ancora!”

Alla prossima, con un nuovo argomento: il REIKI

By SaraMaite


 

link sulla Medicina Ayurvedica, scuole e fonti di informazioni e immagini:

Chi è e dove lavora il Dott. Pomari:

http://www.silvanopomari.it/curriculum.html

www.studiobarana.com

http://www.hotelcaesiusterme.com/it/programmi-ayurvedici/

http://www.ayurvedicpoint.it/

Esempio di cura con l’ayurveda: i disturbi del sonno http://www.ayurvedicpoint.it/Ayurvedic%20Point%20Articoli.php?id=60

Fonte immagini: il web. Le immagini appartengono ai legittimi proprietari.

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