Quanto ti lasci distrarre da ciò che conta veramente?

Un elefante con una mosca posata in testa stava attraversando un ponte sospeso.

Il ponte era molto vecchio ed iniziò a vacillare nell’attraversamento. Non era crollato, certo, ma aveva dato cenni di cedimento e l’elefante aveva corso davvero un grosso rischio.

La mosca disse allora all’elefante, dopo aver passato il ponte:
“Figlio mio, eravamo troppo per il ponte!”

L’elefante, udendo la vocina, chiese:
“Chi sei? E dove sei? … se fosse mia madre a parlare, certamente non potrebbe sedermi in testa!”

La mosca scese lungo la fronte dell’elefante e si avvicinò ai suoi piccoli occhi (ed è strano, gli elefanti sono molto grossi ma i loro occhi sono molto piccoli e questo prova che non è stato Dio a creare questo mondo e le sue creature. Dio è intelligenza pura.)
L’elefante guardò la mosca e disse:
“Madre, è vero. Siamo noi due che abbiamo fatto vacillare il ponte.”

E continuò per la sua strada.

Cosa ci racconta questo koan che ho riadattato traendolo da un pezzo di Osho?
Cosa conta veramente?
Chi è la mosca?
Altre domande?

^_^

A presto!

SaraMaite

11 Comments

  1. Sara sulle questioni che hai posto ci dovrei pensare. Sul farsi distrarre posso dirti che io non riesco né a comunicare bene né a sentirmi a mio agio con le persone con la mente operatoria ( o operativa, non ricordo l’esatta definizione tecnica) ossia con coloro che hanno un pensiero mirato al solo fare pratico, un atteggiamento mentale che porta a rimuovere sentimenti e memoria emotiva.

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  2. Ciao a tutti e due!

    Dunque, vi ringrazio per i commenti espressi, mi portano interessanti spunti di riflessione.

    Renzo, qui osservo una sorta di schema in cui in qualche modo hai incasellato colui che sa quello che vuole e lo persegue.
    Essere focalizzati non significa rimuovere sentimenti e memorie emotive, significa semplicemente sapere dove sei, chi sei e dove vuoi andare… e agire nella vita, per VIVERLA. Senza calpestare nessuno, senza rinnegare il mondo interiore.

    Quando questo ci è chiaro, tutto si muove con semplicità. E puoi amare come e più di prima ed emozionarti anche fino ad ubriacarti!

    Un conto è essere focalizzati e senza emozioni, un conto è essere focalizzati ma vivi dentro. L’elefante è a mio avviso nella seconda “categoria”. E a questo dovremmo mirare. Vivere ogni secondo con presenza, senza distrazioni. Nel racconto di distrazioni ce ne sono molte… l’elefante le bypassa tutte.

    Lillopercaso… concordo che uno degli insegnamenti del koan sia anche quello che tu evidenzi. Mi fa piacere che tu lo abbia notato! è uno degli ingredienti fondamentali di una vita sana e più leggera!
    (piaciuta la mosca? l’ho disegnata con PAINT … che fatica!!!)

    Rilancio.
    Secondo voi, una mosca per passare un ponte ha bisogno di un elefante che la trasporti?
    E poi… se anche fossero caduti… la mosca non se la sarebbe cavata comunque?

    I koan hanno spesso proprio questa struttura “assurda”, nella loro semplicità nascondono mille sfaccettature osservabili.

    Grazie ragazzi buona giornata!
    SM

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    1. Forse no, non ne ha bisogno, pensando a una frase che ho letto IN UNA VETRINA di Lecce (!) anni fa, mi pare firmata Dalai Lama (!!):
      ‘Nessuno è tanto piccolo da non poter fare la differenza: prova a dormire con una zanzara !’ (o qualcosa di simile).
      Ma vedo che mi ero lasciata distrarre dalla questione principale, che era la focalizzazione!! Ho visto la mosca e non l’elefante, devo stare attenta.

      Vedo che mi hai cercata 🙂
      sono qui:
      http://persemprepermai.altervista.org/

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    2. Sara, il mio non è proprio un incasellare: vi sono persone con una dose più elevata di sensibilità e che sanno pure quello che vogliono, solamente non inseguono un mero agire pratico che spesso distoglie dai sentimenti. Comunque il discorso sarebbe lungo e bisognerebbe parlare di uomini ”ordinari” e ”straordinari” . di conquista di ”destini interiori”, insomma tante belle cosette che fanno si che gli uomini di ”spirito” ( non mi riferisco alla fede, non sono credente) abbiano molte più sfumature delle cosi dette persone ”frizzanti e dinamiche”.

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      1. Dici che le persone frizzanti e dinamiche non siano persone “di spirito”?
        L’uno non esclude l’altro, a mio avviso.
        Mi piace pensarmi profondamente focalizzata sulla vita che sto vivendo, sulle mie relazioni, sui miei affetti, sui miei progetti, e vivere con leggerezza ogni momento possibile, frizzando e muovendomi per ogni dove come un elettrone 😀
        Citando Frankenstein Jr: “Si, può, FAREEEEEE!!!”

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        1. L’insostenibile leggerezza dell’essere non appartiene alle persone ”frizzanti e dinamiche” :-).

          Hesse ti direbbe che le persone più interessanti sono i perdigiorno – spesso con ”grilli” (la mosca forse del tuo elefante) e senza nessun progetto pratico 🙂

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  3. Sono d’accorto!
    Sara comunque tu sei diversa (in senso positivo) altrimenti non cureresti questo interessante blog. – prima non facevo riferimento a nessuna persona in particolare, visto che alla fine in ognuno ci sono tante sfumature.
    Il mio più che altro è stato un intervento per dire che anche quei ”progetti” diciamo meno pratici, o meglio che non sono comunemente definiti come ”successo mondano”,hanno un grande valore. Insomma l’umano si evolve anche in base a direzioni interne, introverse…..

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