Frassino Maggiore – Frutti
In Grecia, sia la quercia che il frassino venivano considerati gli alberi da cui erano nati gli uomini; così nell’Odissea all’eroe sotto mentite spoglie viene chiesto di enunciare la propria ascendenza, in quanto egli deve necessariamente averne una; “perchè” dice chi lo interroga “probabilmente non sei nato dalla quercia di cui si narrava in antico, nè dalla roccia”.

Esiodo ci racconta come Giove creò la terza razza, o “razza di ottone”, da alberi di frassino ed Esichione parla del “frutto del frassino: la razza degli uomini”.
Ed ancora Foraneo, secondo la leggenda greca, nacque dal frassino e sappiamo anche che tra i Greci certe famiglie conservavano l’idea di una ascendenza arborea: i Pelopidi si diceva fossero discesi dal platano.

Tra i Persiani, gli Achemenidi conservavano la medesima tradizione in merito all’origine della loro casata. Dalle numerose prove è quindi evidente, come sottolinea Mr.Keary, che “un tempo vi era un significato più pieno della metafora nel parlare delle radici e dei rami di una famiglia o in espressioni come la patetica “ah, sventura, amato virgulto!” di Euripide”. Inoltre com’egli aggiunge, “anche quando la nozione letterale della discendenza da un albero scomparve, rimase spesso la stretta connessione tra la prosperità della tribù e la vita del loro idolo. L’albero del villaggio delle razze germaniche era in origine un albero tribale, alla cui esistenza la vita del villaggio partecipava; e quando leggiamo di santi e confessori cristiani che compirono una missione nell’abbattere questi mezzi idoli, non possiamo meravigliarci della rabbia che evocarono, nè del fatto che essi spesso pagarono lo scotto del loro agire”.
Similarmente possiamo comprendere, da simili associazioni, la venerazione tributata dall’albero della foresta. Di conseguenza, com’è stato sottolineato, “al tempo in cui si era solo ad un rozzo inizio dell’arte della costruzione la mente umana deve essersi destata ad una devozione maggiore vedendo gli alti alberi sotto il cielo aperto di quella provata all’interno di strutture rachitiche costruite da mani incapaci. Quando, molto tempo dopo, l’architettura tipica dei Teutonici raggiunse la perfezione, non tentò forse – nelle sue creazioni più ardite – di riprodurre gli alberi svettanti della foresta?”
Fine parte seconda
Tratto liberamente da:”La magia delle Erbe – storia, folklore, incantesimi – la guida della strega moderna. T.F. Thiselton-Dyer – Elfi Edizioni – Bologna 2006
Grazie al sito http://mito-logika.blogspot.it/2011/02/os-nove-mundos-da-mitologia-nordica.html da cui ho tratto la prima foto qui pubblicata.
Vengono trattati argomenti di cui ormai non si
ricorda piu quasi nessuno…perché in questi
” tempi moderni ” siamo piu occupati nell ingranaggio moderno
e non abbiamo piu tempo per ricordarci delle nostre radici la bellezza della vita
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l’intento sarebbe questo… riportare il lettore ad una dimensione più “vera” e al contempo simbolica… Grazie Michele! 🙂
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